Siamo attorno al 1280 quando il Comune di Reggio, dopo aver acquistato
e demolito un gruppo di case tra loro contigue, procede alla
costruzione del palazzo del Capitano del Popolo. I lavori terminano nel
1281 e il primo magistrato che ne prende possesso è quel Bacelerio de’
Baceleri, bolognese, il cui stemma ancora campeggia sui muri esterni,
assieme ad altre insegne e a pitture che si possono far risalire al
tardo Duecento. Al secondo piano, dove un
improvvido restauro della prima metà del secolo scorso ha inserito un
balcone mai esistito precedentemente, una volta il palazzo si collegava
a quello comunale (ora palazzo del Monte), che a sua volta si allungava
verso la via Emilia. Un secondo passaggio sopraelevato venne
aggiunto nel ‘400. Il prolungamento meridionale dell’intero palazzo,
realizzato alla metà del secolo, portò al perfetto allineamento con il
palazzo comunale, così da consentire l’apertura a pianterreno di un
portico a due arcate, che prese il nome “delle Biade e della Pescheria” visti gli esercizi commerciali che vi trovarono posto.
In tal modo, il palazzo del Capitano del Popolo e il palazzo del Monte
vennero di fatto a costituire un unico complesso edilizio, tanto più
che due portoni aggiunti in seguito trasformarono l’odierna via
Corridoni in una sorta di cortile interno ai due edifici pubblici.
A
partire dal secondo decennio del secolo XVI, il palazzo ebbe diverse
destinazioni, che almeno in parte lo snaturarono. I restauri terminati
nel 1929 gli conferirono infine una doppia natura: mentre la parte
settentrionale fu ricostruita come edificio pubblico in stile Basso
Medioevo, il corpo attualmente occupato dall’Albergo Posta ebbe un
rifacimento in stile pseudo-rinascimentale, tuttora percepibile.
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