Tra i possibili luoghi di nascita di Ludovico gli storici hanno segnalato tra gli altri, seppur con formula dubitativa, il palazzo che sorge di fronte al Duomo e di antica proprietà dei Malaguzzi, nobile famiglia reggiana che già allora vantava nel proprio casato uomini illustri e altri ne avrebbe generati nei secoli a venire.
Il suddetto palazzo risale alla seconda metà del ‘300. Nel 1456 la costruzione di una volta che superava l’attuale vicolo delle Rose lo unì ad un’altra proprietà della famiglia, un edificio che all’angolo con via Palazzolo si segnala per la presenza, in una nicchia, di un putto in arenaria di fattura cinquecentesca, alato e inciso con lo stemma della casata.
Un censimento del 1473, l’anno precedente la nascita di Ariosto, documenta che la famiglia materna non risiedeva in quella piazza, bensì presso casa Malaguzzi-Valeri.
Là infatti era tornata Taddea Valeri nel 1458, alla morte del marito Gabriele, lasciando la casa di piazza ai cognati Guido ed Alberico e portando con sé i figli, tra cui la piccola Daria di appena cinque anni.
Se non in Cittadella, dunque, è più verosimile pensare che il futuro poeta sia nato dove la madre era in grado di ricevere assistenza dai famigliari più prossimi ed in particolare dalla nonna Taddea, ancora vivente nel 1474.
Ci piace però ugualmente immaginare il neonato che, per recarsi al battesimo nella chiesa di San Giovanni Battista, attraversa la piazza dove si stagliava una cattedrale ben diversa nella facciata da come la vediamo oggi, riccamente decorata di altorilievi e di affreschi nella zona superiore, massiccia e uniforme nel grigio macigno della parte inferiore. E dove, appena oltre il Battistero, a chiudere la piazza sul lato settentrionale vi era un portico ben più ampio di quello attuale, che offriva ai mercanti un luogo coperto in cui vendere con maggior agio pesce e granaglie.
testi: Aurelia Fresta e Fabrizio Anceschi
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