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Il labirinto
(da: Medioevo, n° 33, 68) |
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La ricerca, continua e avventurosa, è uno dei temi dominanti del Furioso: caratterizza la storia di Bradamante e Ruggiero, ma soprattutto l’amore di Orlando, continuamente sulle tracce di Angelica.
Al motivo della ricerca si collegano nel poema molti episodi: il triste sogno che costringe Orlando a partire subito per ritrovare la fanciulla, la follia del paladino nell’apprendere delle nozze tra Angelica e Medoro, la lunga serie di avventure che culminano nel secondo castello di Atlante dove Orlando vede un’immagine vana di Angelica.
“L'ha cercata per Francia: or s'apparecchia
per Italia cercarla e per Lamagna,
per la nuova Castiglia e per la vecchia,
e poi passare in Libia il mar di Spagna.
Mentre pensa così, sente all'orecchia
una voce venir, che par che piagna:
si spinge inanzi; e sopra un gran destriero
trottar si vede innanzi un cavalliero,
che porta in braccio e su l'arcion davante
per forza una mestissima donzella.
Piange ella, e si dibatte, e fa sembiante
di gran dolore; ed in soccorso appella
il valoroso principe d'Anglante;
che come mira alla giovane bella,
gli par colei, per cui la notte e il giorno
cercato Francia avea dentro e d'intorno.
Non dico ch'ella fosse, ma parea
Angelica gentil ch'egli tant'ama.”
(C. XII, 4-6)
La ricerca si presenta fin dal primo canto e investe poi quasi tutta l’opera: comincia con il vorticoso inseguimento di Angelica da parte di cristiani e saraceni e termina con il ricongiungimento di Ruggiero e Bradamante.
“Fansi le nozze splendide e reali,
convenienti a chi cura ne piglia:
Carlo ne piglia cura, e le fa quali
farebbe, maritando una sua figlia.
I merti de la donna erano tali,
oltre a quelli di tutta sua famiglia,
ch'a quel signor non parria uscir del segno,
se spendesse per lei mezzo il suo regno.
Libera corte fa bandire intorno,
ove sicuro ognun possa venire;
e campo franco sin al nono giorno
concede a chi contese ha da partire.
Fe' alla campagna l'apparato adorno
di rami intesti e di bei fiori ordire,
d'oro e di seta poi, tanto giocondo,
che 'l più bel luogo mai non fu nel mondo.”
(C. XLVI, 73-74)
Lo spazio nel quale la ricerca si sviluppa è ampio: dai boschi di Francia all’Oceano Indiano e all’Estremo Oriente, e si spinge fino a luoghi magici (isole lontane, palazzi incantati) e soprannaturali (l’aldilà dove arriva Astolfo).
testi: Aurelia Fresta e Fabrizio Anceschi
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